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A Manerbio, apre la nuova Casa San Martino

A Manerbio, ha creato clamore l’inaugurazione della rinnovata via San Martino. Non si è ancora spenta l’eco dell’evento, che già quel nome ritorna: nell’apertura di Casa San Martino, appunto. Situata nella via omonima, è un complesso che comprende la sede della Caritas, quella nuova delle ACLI, un magazzino parrocchiale e la dimora di don Paolo Gregorini. Essa era, in origine, la residenza della famiglia Zani-Ringhetti; alla parrocchia “San Lorenzo Martire”, è giunta per lascito testamentario. 
inaugurazione casa san martino manerbio
L'inaugurazione di Casa San Martino a Manerbio
            L’inaugurazione ha avuto luogo il 22 ottobre 2017. Ad essa, ha presenziato il presidente provinciale delle ACLI, Pierangelo Milesi. Naturalmente, non poteva mancare il parroco don Tino Clementi. Hanno preso parte anche rappresentanti del Comune: il sindaco Samuele Alghisi in primis, ma anche l’assessore Fabrizio Bosio e la consigliera Annamaria Bissolotti.
            Dei necessari interventi di ristrutturazione, si era occupato Mario Fiorini (noto come presidente della Civica Associazione Musicale S. Cecilia), con l’aiuto di volontari.
            L’evento comprendeva una mostra fotografica: le “Riprese per passione” di Francesco Piovani. Oltre a un ricordo della famiglia Zani-Ringhetti, essa comprendeva le mini-sezioni “Natura e fiori”, “Giramondo”, “Manerbio” e le foto-ricordo delle ACLI locali.
            Durante il pomeriggio, don Tino ha preso la parola, ricordando la storia del lascito e della destinazione dell’edificio. Il suo discorso (come i successivi) ha citato la celebre leggenda di San Martino (IV sec.): di origini pannoniche, prima di divenire vescovo di Tours, sarebbe stato un militare. L’episodio-chiave della leggenda vuole che avesse diviso il proprio mantello per vestire un povero. Questa scena riassume il concetto della carità cristiana: privarsi volontariamente del superfluo, per condividerlo. Non è dunque un caso che sia intitolata a San Martino la sede delle principali attività socialmente impegnate in seno alla parrocchia. Sempre secondo il discorso inaugurale di don Tino, la Caritas e le ACLI sarebbero da concepire come squadre in collaborazione.
            Il sindaco Alghisi ha porto il proprio saluto, sottolineando il ruolo di Casa San Martino nel costruire un senso di comunità locale e nell’aiutare i cittadini bisognosi. Milesi ha preso spunto dal detto evangelico “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Mc 12, 17): la moneta del tributo recava l’effigie dell’imperatore, per questo andava resa a lui. A Dio (ha affermato Milesi) andrebbe data la vita intera, dove sarebbe impressa la Sua immagine. La condivisione della propria vita, secondo lui, sarebbe adombrata dal gesto di San Martino. Ha concluso con una citazione dalla Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani: «Ho insegnato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.»
            Dopo i discorsi, è giunto il momento di una lettura dal Deuteronomio, riguardante la consegna della legge divina (“…questa parola è molto vicina a te, nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.” Dt 30, 14). Una preghiera collettiva e la benedizione arcipretale hanno preceduto il taglio del nastro.
           
coro sotto la torre manerbio
Il coro "Sotto la torre" alla Casa San Martino
La festa è proseguita, accompagnata dal coro “Sotto la torre”, che aveva anche aperto l’evento. Dopo i tradizionali canti popolari, l’atmosfera si è stemperata in pezzi di musica leggera. Nel frattempo, i presenti si ristoravano con un ricco buffet di caldarroste, vin brulé, torte, panini e altro. Dopotutto,  il greco agàpe, per i primi cristiani, voleva dire sia “carità” che “banchetto”.


Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 126 (novembre 2017), p. 6.

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