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La vergine di ferro - III, 5



Parte III: Il filo di Arianna

5.



Primo Flashback
«Ciao, Nilde. Vado a vedere come sta andando il corso di mnemotecnica, nella sede dell’associazione» salutò Ario, indossando il soprabito.
«Ciao, zio. Mi raccomando, non scordarti la candeggina» rispose la ragazza, con una vena maligna.
L’altro si voltò, accigliato. «Che c’entra?»
Nilde rilasciò uno studiato sospiro: «Eternal sunshine of the spotless mind… I cervelli vanno sbiancati per bene».


Ario si voltò. Per una volta, non riuscì a contenere una vampa d’ira. Un nervo pulsava, sulla sua fronte bruna. «Adesso, ripeti bene quello che hai detto».
«Ho detto» riprese lei, con una cadenza quasi musicale «che la tua cara Associazione Lotus, che tu presiedi, offre corsi di mnemotecnica come pretesto per rincretinire gli allievi con sessioni interminabili di video, musiche e un’alimentazione magra che toglie loro lucidità ed energie. Ho detto che il tuo mestiere, praticamente, consiste nel fare il lavaggio del cervello a pagamento, a persone impressionabili e senza fiducia in se stesse, che diventano puntualmente i tuoi fedeli galoppini. Me ne sono accorta leggendo i tuoi libri».
Ario la fissò. Qualcosa di terribile balenava dietro le sue iridi scure.
«Ti piace mettere in giro queste stupidaggini?»
Nilde sospirò, con languore di gatta: «Pensavo di spiegarle ad Amedeo, dato che sta cominciando a interessarsi al corso».

[Continua]

Pubblicato su Uqbar Love, N. 164 (24 dicembre 2015), p. 26.

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