Sembra
incredibile, ma esistono ancora. Gli esemplari di Mulier domestica, o veterocasalinga, o casalinga a tempo pieno
allignano tuttora nelle aree provinciali del Bel Paese, soprattutto nelle fasce
sociali a reddito medio-basso. Questa specie in via d’estinzione è naturalmente
predisposta alla domesticazione e ciò presenta enormi vantaggi per l’Homo sapiens sapiens. Purtroppo, però,
la lunga coabitazione con una veterocasalinga può essere anche rischiosa, a
causa dell’irrefrenabilità dei suoi umori uterini. Ecco alcune cose da sapere
per non soccombere sotto di lei nella lotta per la sopravvivenza:
1.
Il lupo perde il
pelo, ma non il vizio. Qualche decennio fa, la Mulier domestica era una specie capillarmente diffusa sulla
penisola italica. Il terzo millennio ha visto una netta riduzione del numero di
esemplari. Ciò significa che la veterocasalinga odierna, in molti casi, avrebbe
avuto altre possibilità di vita, ma non le ha scelte, perché irrimediabilmente
vocata al ruolo di avvoltoio… ehm, angelo del focolare. Ergo, non potete
sperare di ammansirla con il semplice addomesticamento. Dura natura, sed natura;
2. L’uomo e il sabato. “Il sabato è
fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” par che abbia detto un certo Gesù
Cristo. Parole sante in ogni senso. Le si potrebbe ripetere con la “casa” in
luogo del “sabato”. Peccato che la veterocasalinga non lo intenda. Per lei, la
Casa è un dogma. Una biro fuori dal portapenne, un cuscino non sprimacciato, un
libro fuori dallo scaffale sono blasfemie e pericolose sovversioni dell’Ordine
Costituito (da lei). A noi (poveri) Cristi, colpevoli di stare in casa per
viverci e non per contemplarne la cosmica perfezione, restano due strade:
l’eresia aperta o il nicodemismo. Ovvero: rispondere agli attacchi della fiera
con un sano estiqaatsi, o lasciarla
cuocere nel suo brodo, proseguendo frattanto nella nostra direzione ostinata e
contraria;
3. Chi ci salverà dall’amore? Ah, già: non dimenticate che tutto
quello che la veterocasalinga fa è per vostro ammooooreeeee. Per dedicarsi interamente a voi, ha azzerato quasi
ogni altro interesse nella vita: sacrificio estremo che voi non vi siete mai
sognati di chiederle, neppure nei vostri incubi più perversi. Tuttavia, lei,
per questo suo autosacrificio, si sente in buon diritto di chiedere
compensazioni: dal sopportare i suoi strilli (inaccettabili anche a un
lavatoio), al farle passare in rassegna qualunque lembo di stoffa vi sogniate
di mettervi indosso (con la scusa di pulizia/praticità/decenza). A quel punto,
comprendete il trucco: l’eroica dedizione della veterocasalinga è solo un
inzuccherato strumento di controllo sulle vostre vite, con cui lei esorcizza le
proprie ansie. Psicopatologia della quotidianità;
4. Delitto e (auto-)castigo. Se la
veterocasalinga è esigente con gli altri, non crediate che non lo sia con se
stessa. Ogni piatto di pasta meno condito del solito, ogni vaghissima ditata
rimasta sul piano del tavolo possono dar luogo a lunghissimi rituali di
autoaccusa dinanzi ai familiari, più indifferenti che di fronte a litanie in
sino-giapponese. Per prudenza, nascondere tutto quel che può somigliare a un
cilicio o a un flagello;
5.
Conclusioni:
Cosa fare? Se
voleste, in ogni caso, tentare d’ammansire
l’indole della Mulier domestica,
un po’ di sano femminismo potrebbe fare al caso vostro. Niente di radicale,
intendiamoci: basterebbe somministrarle qualche uscita al cinema o con le
amiche, lasciando vivere per un po’ le povere camicie da stirare. Pian piano,
l’esemplare vedrà attenuarsi l’aspetto forastico dei propri comportamenti. In
ogni caso, prima di esaltare le brave-donne-tutte-casa-e-famiglia,
meglio pensare all’altra faccia della medaglia. Perché la cura della prole
sarà anche naturale, ma la Natura è matrigna.
Dentella D’Erpici
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