Passa ai contenuti principali

L'almanacco delle cicogne


R. è appena tornato dal Librino, un quartiere di Catania dove ha tenuto un corso in una scuola media. Per intenderci: secondo lui, al confronto con il Librino, “Scampia di Napoli è Disneyland”.
<<Eravamo in cortile>> racconta <<e una delle mie allieve, a un certo punto, ha fatto un gesto di saluto verso una casa vicina. Alla finestra, erano affacciate due donne e una neonata. “Chi saluti?” le ho domandato. “Mia madre, mia nonna e mia figlia!” ha risposto, sorridendo>>.

Non la sentivo da anni. Eravamo compagne d’asilo; lei deve avere un anno meno di me, ovvero 22, attualmente. “Con lui, va tutto benissimo! Aspettiamo anche un bambino che è in arrivo fra poco, mancano 2 settimane circa.... Il resto tutto bene. Lui lavora; io, come puoi immaginare, adesso non posso, aspetterò un po’!!!! Intanto, aspetto il mio evento; per il lavoro, più avanti, vedrò...” mi ha scritto l’anno scorso. Lui era il fidanzato, con cui ha ormai messo su casa. Hanno condiviso le fotografie del piccolo: rotondo, bruno bebé con gli occhi scuri del padre.

F. si è sposata da poco. Aveva già una bambina, concepita a sorpresa nella casa che condivideva col suo uomo. F. ha la mia età. La guardo allattare la piccola, confrontando quella scena con le mie dispense universitarie, le mie poesie scarabocchiate e le feste studentesche.

“Ma che davvero?!” Il primo pensiero di Chiara Cecilia Santamaria (aka Wonderland), vedendo il risultato positivo del test di gravidanza. 27 anni, Pampero e Sex and the City. “Desiderio di maternità ai minimi registrati” afferma lei. Poi, nasce la riccioluta Porpi. E nasce Ma Che Davvero?, “il blog di una mamma per caso”.

Silvia Avallone descrive l’adolescenza a Piombino, in Acciaio. Nascere, crescere e generare in un paese lontanissimo dai balocchi. L’estate era l’occasione, la passerella tra le cabine con i capelli sciolti. Per chi poteva permetterselo, per chi aveva l’età e il corpo per farlo. L’amore dentro la cabina buia. Senza ragionarci, senza preservativo, e chi restava incinta e lui se la teneva, aveva vinto. […] Vide Emma passare col pancione: si era sposata in fretta e furia a sedici anni con Mario che ne aveva diciotto. Quel giorno loro dei palazzi, tutti insieme, avevano fatto una grande festa con le patatine, la Coca Cola e i coriandoli, un po’ come a scuola quando c’è un compleanno. […] Su per le scale si sentivano solo uomini russare, e un neonato piangere. Era come invadere un regno straniero. E quello che piangeva era il figlio di Cristiano, nell’appartamento della sua ex ragazza.

La nonna e le zie discutono di teenager, sesso e gravidanze. <<A quell’età è meglio essere spensierate. Avere amicizie, prendersi cotte, sognare. Non bruciare le tappe. Tredici, quindici anni... che madri si potrebbe essere?>>  Poi, è meglio avere una casa, un lavoro... Aspettare d’aver finito gli studi, prima d’accollarsi una maternità, ecc. Questo, almeno, il succo di buona parte della mia educazione. Considerando che nessun’altra donna di famiglia è laureata, l’ultimo precetto dev’essere piuttosto ad personam.  

Tutto sommato, ho seguito i consigli. Un’adolescenza abbastanza sopportabile, senza il pensiero di pillole, ritardi mestruali, ginecologo. Ora, guardo il mio fidanzato, aspirante papà, e penso che sia imminente il mio turno. Fra qualche anno, più o meno.

Forse, è vero che c’è un tempo per ogni cosa. Ma le cicogne non hanno almanacco.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e Victoria, destinati a un matrimonio di convenienza, non è co

Il Cimitero di Manerbio: cittadini fino all'ultimo

Con l'autunno, è arrivato anche il momento di ricordare l' "autunno della vita" e chi gli è andato incontro: i nostri cari defunti. Perché non parlare della storia del nostro Cimitero , che presto molti manerbiesi andranno a visitare?  Ovviamente, il luogo di sepoltura non è sempre stato là dove si trova oggi, né ha sempre avuto le stesse caratteristiche. Fino al 1817, il camposanto di Manerbio era adiacente al lato settentrionale della chiesa parrocchiale , fra la casa del curato di S. Vincenzo e la strada provinciale. Era un'usanza di origine medievale, che voleva le tombe affiancate ai luoghi sacri, quando non addirittura all'interno di essi. Magari sotto l'altare, se si trattava di defunti in odore di santità. Era un modo per onorare coloro che ormai "erano con Dio" e degni a loro volta di una forma di venerazione. Per costituire questo camposanto, era stato acquistato un terreno privato ed era stata occupata anche una parte del terraglio