Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Strabismo giudiziario

"CI SONO voluti sei anni. Sei anni di torture, ma alla fine il processo si è concluso con la piena assoluzione di tutti gli accusati. Non per mancanza di prove o per qualche sospetto vizio di forma, ma con l’assoluzione di tutti gli accusati perché innocenti, anzi proprio perché il fatto è risultato assolutamente inesistente. La vicenda era salita all’onore delle cronache quando, con la denuncia di alcuni genitori, si era affacciato il dubbio che certi bambini di 4/5 anni, avessero subìto abusi sessuali da parte di due insegnanti e di una bidella di una scuola materna di Rignano Flaminio, un paese di diecimila abitanti in provincia di Roma. Il fatto mi aveva fortemente indignato. No, non soltanto per il dubbio atroce che i bambini avessero o no subito quegli abusi, la qual cosa, soltanto in caso affermativo, avrebbe rappresentato un fatto di per sé gravissimo. Per quanto anch’io fossi convinto della necessità che si scoprisse al più presto la verità, devo tuttavia ammettere che, s

La (tua) colpa dei (miei) errori

Ai karaoke dei campi-scuola faceva furore.  Bella stronza di Marco Masini. La cantavano anche le ragazze negli spogliatoi, prima della lezione di educazione fisica. Una melodia struggente per parole nient’affatto melense; qua e là, squarci di facile poesia (“Ma se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare…"). Per certi versi, non stupisce il successo di questa canzone. Riesce a essere amara come certi momenti della vita, in cui l’unica consolazione rimasta è di poter chiamare “stronzo/a” la persona per cui si soffre. Il testo non si trattiene, non censura. Da qui, il sollievo delle emozioni che possono fluire libere e scaricarsi.             Ad ascoltare bene, però, qualcosa non torna. C’è un grande silenzio: quello di lei , la bella che dovrebbe essere “stronza”, ma non ha neppure la possibilità di spiegare le proprie ragioni. Giganteggia lui , la “vittima”, piuttosto. E che tipo è costui?   “ [Tu] che hai distrutto tutti i sogni della donna che ho tradito,/che

Sull'idea di Incertezza nella critica testuale - Prima puntata

[...] Quando si genera incertezza, si richiede una domanda di teoria. Questo enunciato, in estrema sintesi, è il punto di partenza della riflessione che Salvatore Veca, in ambito filosofico, compie intorno all’idea di Incertezza; enunciato che è messo alla prova in tre specifici ambiti: su ciò che vi è, su ciò che vale e su chi noi siamo. Scopo del nostro lavoro, oltre a osservare come questi parametri possano applicarsi alla critica del testo – intesa in assenza di autografo – è: in un primo livello, individuare i campi d’incertezza nelle operazioni critico-testuali, isolarli, e riconoscerli come tali; in un secondo livello, porre domande di teoria ai campi di incertezza segnalati, e tendere quindi a risposte di certezza (che non potrà mai essere assoluta) [...] ( continua ) Lorenzo Dell'Oso , Filologia del mondo nuovo  su Edoardo Varini Publishing

Virtù

“Figli miei… Mi aspettavo molto male da parte di vostro padre, ma non credevo che sarei stata sfigurata senza morire sul colpo, perché, sappiate, il mio occhio sinistro è quasi uscito dall’orbita. Per me, questo è peggiore della morte… Sono stata fatta dal Signore per i piaceri della carne, così come Egli ha fatto la talpa per vivere lontano dalla luce; e, come questo animale che ha tutto ciò che serve per vivere sottoterra, così io avevo tutto quel che mi serviva per godere d’una vita di piaceri. Avevo fatto voto di uccidermi, se la forza degli uomini avesse voluto piegarmi a una vita diversa da quella che sentivo nel mio corpo. Oggi, penso a quel voto. Vi lascio… Vado a curarmi lontano da casa nostra. Se riuscirò a salvare il mio occhio e a cancellare ogni traccia di bruttezza, vivrò e mi rivedrete… Ecco cos’ho da dirvi: tu, Kyra, se –come penso- non ti senti portata per vivere nella virtù, in quella virtù che viene da Dio e si esercita nella gioia- non essere virtuosa, repressa

Queste nozze qua

Sabato 7 luglio 2012, Vasco Rossi e Laura Schmidt hanno celebrato le nozze civili. Cerimonia privatissima, davanti al sindaco di Zocca. Una volta tanto, non c’è stato il tripudio di mondanità, pompe e fanfare che poco hanno a che vedere col matrimonio. Per fortuna. Anche i VIP hanno diritto alla privacy. Tuttavia, Vasco resta un’icona. E le icone non possono permettersi il lusso del silenzio stampa. Si affastellano le dichiarazioni, le spiegazioni di questa apparente deroga alla “vita spericolata”. I punti toccati ci riguardano, in fondo, tutti. Si aggiunga che la rockstar è un simbolo e un modello per molti. Perciò, ecco qualche considerazione: “In questo paese le leggi sono poco chiare, sempre confuse e interpretabili…” dichiara Vasco ( la Repubblica ). Date le telenovelas giuridiche che ci caratterizzano, ha probabilmente ragione. Ma lasciamo l’ardua sentenza ai giurisperiti; “…non sono regolamentate chiaramente le coppie di fatto perché

Lullaby

Non la luna, ma un sogno d’acqua ti guida nei meandri del sonno, lungo una riva dove i narcisi crollano il capo, pallidi come ombre. Dormi, Attico, sull’orlo tessuto dalle mie lacrime strane: non ti turberà il mio volto svuotato, né il battito spento del mio cuore. Tu sei al di là dell’amore, nella fanciullezza stregata che Selene posò sulle ciglia di Endimione, per negargli i giorni da uomo. Anche tu posa il capo nella tua urna incantata   e non pensare alle mie lacrime strane che scontano il canto dei narcisi intonato per il tuo cuore.   Segnalata a “I Poeti Laureandi”, bandito dal Collegio Universitario S. Caterina da Siena, Pavia, 2011

Leandro

"Ci vedremo" mi dici, con una follia d'ovatta, fantasma dei telefoni che pizzica i sogni. Arrivi in un trillo e subito l'etere ti ribeve, lasciando il tuo sapore d'arancia e manzanillo. Ancora vibra, nel suo angolo indolente, il cellulare, lampada che tengo accesa sul nostro Ellesponto. Vincitrice del XVIII premio "Luigi Gennari", nell'ambito del 12° concorso "Poesia a Caslino", per le Università della Lombardia e del Canton Ticino, A.A. 2008/2009. Tema: "Comunicare significa inviare messaggi comprensibili e saper comprendere i messaggi ricevuti".

A Leuconoo

Tu non volere –dato non è- stringere gli angoli sfuggenti dell’ombra, né confidar l’anima a un mutilo cielo. Meglio è vivere ciascun fiato di luce, che la nostra candela abbia ancor molto da sciogliere del suo voto alla gran notte, o che questo sia l’ultimo guizzo, che rapido porta nel buio un cuore saturo. Sii saggio, posati sulla spuma dei giorni e un brivido senti di alba avida: ad ogni sole basta la sua pena. Segnalata al concorso “I Poeti Laureandi”, bandito dal Collegio Universitario S. Caterina da Siena, Pavia, 2010.

Libertà e civiltà

“La libertà individuale non è un frutto della civiltà. Era massima prima di qualsiasi civiltà, benché in realtà a quel tempo in gran parte priva di valore, poiché l’individuo difficilmente era in grado di difenderla. La libertà subisce delle limitazioni ad opera dell’incivilimento e la giustizia esige che queste restrizioni colpiscano tutti. Ciò che in una comunità umana indica un desiderio di libertà, può essere ribellione contro qualche ingiustizia che è in atto e così risultare utile per un’ulteriore evoluzione civile, rimanere compatibile con la civiltà. Può però anche scaturire dal residuo della personalità arcaica, non ancora domata dalla civiltà, e divenire così il fondamento dell’inimicizia verso la civiltà.”  SIGMUND FREUD (Da Il disagio della civiltà, 1929)

L'almanacco delle cicogne

R. è appena tornato dal Librino, un quartiere di Catania dove ha tenuto un corso in una scuola media. Per intenderci: secondo lui, al confronto con il Librino, “Scampia di Napoli è Disneyland”. <<Eravamo in cortile>> racconta <<e una delle mie allieve, a un certo punto, ha fatto un gesto di saluto verso una casa vicina. Alla finestra, erano affacciate due donne e una neonata. “Chi saluti?” le ho domandato. “Mia madre, mia nonna e mia figlia !” ha risposto, sorridendo>>. Non la sentivo da anni. Eravamo compagne d’asilo; lei deve avere un anno meno di me, ovvero 22, attualmente. “ Con lui, va tutto benissimo! Aspettiamo anche un bambino che è in arrivo fra poco, mancano 2 settimane circa.... Il resto tutto bene. Lui lavora; io, come puoi immaginare, adesso non posso, aspetterò un po’!!!! Intanto, aspetto il mio evento; per il lavoro, più avanti, vedrò...” mi ha scritto l’anno scorso. Lui era il fidanzato, con cui ha ormai messo su casa . Hanno condiviso le f