E chi di voi non lo conosceva? Vincenzo Calò alla Biblioteca Civica di Manerbio (BS) Era un ospite fisso, su questo blog. Intervistava poeti, saggisti e narratori; recensiva le loro opere; i suoi interventi finivano regolarmente qui, oltre che su Roma Capitale Magazine . La sua era una penna difficile da comprendere, ma sempre di spessore. Non ha mai smesso di dedicarsi alla diffusione della poesia e della letteratura in generale, per quanto fosse difficile e per quanto la sua situazione personale non fosse certo di lusso. Solo la malattia l'ha fermato. Si è spento l'11 ottobre 2022 , verso mezzogiorno. Era prevedibile, per i pochissimi che ne conoscevano le condizioni. Eppure, nessuno era davvero pronto per la notizia. Qualcuno, all'inizio, non ci ha creduto. Aveva trentanove anni e non era mai stato vecchio, né fuori, né dentro. Qui avevamo già raccontato la sua storia. Mi sembra doveroso aggiungere un'altra sua pubblicazione: La sicurezza e il pensiero cardiopati
Un altro concorso docenti è arrivato. Come ogni santa volta, si sprecano le polemiche di noi precari storici : sulle prove senza senso, sull'assenza d'ogni legame fra i loro contenuti con la realtà del nostro lavoro, sull'eccessivo apporto della fortuna nei risultati, sulla scelta infelice delle sedi (strategicamente piazzate in luoghi dimenticati da uomini e dei), sul divieto di andare al bagno prima che sia stata completata la procedura della prova scritta (per urgente e imprevisto che sia il bisogno). Anche pagine Facebook deliziose come Portami il diario parlano del senso di assurdità che si prova, quando si partecipa alle procedure. Immagine creata con Leonardo A.I. Anche chi passa entrambe le prove (scritta e orale) deve trascorrere da precario un numero indeterminato di anni, prima di ottenere il famoso ruolo. Dopo ogni prova concorsuale, fioccano i ricorsi legali per via di errori nelle prove e irregolarità varie. Certo, ci sono anche coloro che ottengono final